Mistress Ludovica Luxury - OILY LEGS JOB

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ITALIAN/ENGLISH SPEAKING.  Today, I’m feeling generous and decide to grant my slave a privilege he won’t forget. I’m wearing an indigo bra that boldly accentuates my curves, matching indigo panties that caress my skin with dark sensuality, and transparent shoes that teasingly reveal my feet. The soft room lighting makes the indigo fabric gleam, and as I spin in front of the mirror, I know I’m a vision of power and seduction. “Come here,” I command, handing him a bottle of scented oil. “Rub it on my ass and legs. And don’t dare mess up.” He approaches, hands trembling, already overwhelmed by my presence. As he spreads the oil, his fingers glide over my skin, and his quickening breath betrays his arousal. I’m in a good mood today and decide to have some fun. “Don’t get too excited,” I warn with a wicked smile, but the thought of toying with him thrills me. I lead him to the wooden cross in the corner, a shrine to my dominance, and make him lean against it, tying his arms to keep him in check. I stand before him, my oil-slick legs shimmering, the transparent shoes adding a deceptive hint of vulnerability. With a slow, deliberate motion, I slide his member between my oily thighs, squeezing just enough to control every sensation. “Don’t move,” I whisper, my voice thick with authority. I move my hips with cruel precision, keeping him teetering between pleasure and submission, always under my command. After a few minutes, he breaks: a stifled moan, and his release spills hot onto my legs, staining my glossy skin. I fix him with a look of disdain and amusement. “What a mess,” I say, pointing to the liquid on my thighs. “Clean it. With your tongue.” He hesitates, but one piercing glare from me pins him. He kneels, licking every trace with humiliated devotion, while I stand tall, the transparent shoes framing the scene, regal and untouchable. “Good boy,” I say at last, with a scornful laugh, before turning and leaving him there, trembling, utterly subdued by my will.Oggi mi sento generosa e decido di concedere al mio schiavo un privilegio che non dimenticherà. Indosso un reggiseno indigo che esalta le mie forme con audacia, mutande indigo che accarezzano la mia pelle con una sensualità oscura, e un paio di scarpe trasparenti che rivelano i miei piedi, aggiungendo un tocco di provocazione. La luce soffusa della stanza fa brillare il tessuto indigo, e quando mi giro davanti allo specchio, so di essere una visione di potere e seduzione. “Vieni qui,” ordino, porgendogli una bottiglia di olio profumato. “Spalma l’olio sul mio culo e sulle gambe. E non osare sbagliare.”  Lui si avvicina, le mani che tremano, già sopraffatto dal mio aspetto. Mentre spalma l’olio, le sue dita scivolano sulla mia pelle, e il suo respiro accelera, tradendo un’eccitazione che non sfugge al mio sguardo. Oggi sono di buon umore, e decido di divertirmi un po’. “Attento a non eccitarti troppo,” lo ammonisco con un sorriso maligno, ma l’idea di giocare con lui mi stuzzica. Lo conduco alla croce di legno nell’angolo della stanza, un altare del mio dominio, e lo faccio appoggiare contro di essa, legandogli le braccia per tenerlo sotto controllo. Mi posiziono davanti a lui, le gambe lucide di olio che scintillano, le scarpe trasparenti che aggiungono un tocco di vulnerabilità ingannevole. Con un movimento lento e deliberato, faccio scivolare il suo membro tra le mie cosce oleose, stringendole quel tanto che basta per dettare ogni sensazione. “Non muoverti,” sussurro, la voce carica di autorità. Muovo i fianchi con precisione crudele, tenendolo in bilico tra piacere e sottomissione, sempre sotto il mio comando. Dopo pochi minuti, cede: un gemito soffocato, e il suo piacere cola caldo sulle mie gambe, macchiando la pelle unta. Lo fisso con un misto di disprezzo e divertimento. “Guarda che disastro,” dico, indicando il liquido sulle mie cosce. “Pulisci. Con la lingua.” Lui tentenna, ma un mio sguardo tagliente lo inchioda. Si inginocchia, e con devozione umiliata lecca ogni traccia, mentre io resto in piedi, le scarpe trasparenti che incorniciano la scena, regale e intoccabile. “Bravo,” dico alla fine, con una risata sprezzante, prima di voltarmi e lasciarlo lì, tremante, completamente assoggettato al mio volere.


mp4 | 1920*1080 | 650,56 MB | 00:10:10